Benvenuti nella sezione DOCUMENTI del sito campocasoli.org.
In questa sezione del sito si accede all'archivio digitale open access di 4.462[1] documenti riprodotti in foto facsimilare. Si tratta delle CARTE conservate presso l'Archivio storico del Comune di Casoli nel seguente fondo, CAT XV "Sicurezza pubblica e polizia amministrativa", contenuti in 4 Buste e suddivisi in 215 fascicoli come segue:
CAT. XV, Classe VII, Internati: fascicoli personali (A-Z), Buste 2-4, Fasc. 24-227.
CAT. XV, Classe VII, Pagamento indennità varie agli internati, Busta 5, Fasc. 228.
CAT. XV, Classe VII, Elenco internati ai quali non risultano pagati la quota loro spettante di 3 Lire al giorno, Busta 5, Fasc. 229.
CAT. XV, Classe VII, "Campo di concentramento" di Casoli: atti relativi, Busta 5, Fasc. 230-233.
All'interno della pagina DOCUMENTI si trovano le 4 sottopagine contenenti i fascicoli personali degli Internati, elencati in ordine alfabetico e corredati dalla segnatura archivistica (nome, cognome e paternità dell'internato, n. Busta e n. Fascicolo). Per visualizzare i fascicoli clicca su:
Una pagina a parte è dedicata alle LETTERE E TESTIMONIANZE, nella quale sono riportate la corrispondenza postale di alcuni internati (lettere, richieste, reclami, istanze, memorie) nonché, dove possibile, testimonianze sulla vita quotidiana nel campo. La maggior parte di questi documenti è essa stessa contenuta nei fascicoli personali del fondo archivistico del Comune di Casoli, diversamente sarà sempre indicata la fonte. Si è preferito creare una pagina specifica sull'argomento, in continuo aggiornamento, per agevolare la consultazione. Si tratta di documenti di notevole importanza per la storia sociale, delle condizioni di vita quotidiana nel campo, dei problemi, delle richieste, degli affetti, dello stato di salute. Sono testimonianze scritte che raccontano vicende di uomini spesso disumanizzati, pagine emozionanti, drammatiche per il contesto storico in cui esse vanno inserite, ossia la guerra, la politica razziale e l'internamento civile fascista.
Inoltre, si ringrazia l'Archivio storico Comunità ebraica di Trieste per la concessione della riproduzione dei documenti riguardanti il "Comitato Italiano di Assistenza agli emigrati Ebrei di Trieste" che si trovano digitalizzati al seguente link.
Non resta che augurare una buona navigazione e consultazione di tali documenti, ricordando di rispettare sempre le regole deontologiche per il trattamento dei dati personali e si declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essi contenuti.
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Per le citazioni dei documenti contenuti nei fascicoli personali pubblicati in questo archivio digitale, all'interno di lavori di tesi di laurea, dottorato e pubblicazioni scientifiche, si consiglia di utilizzare il seguente modello di indicazione sitografica:
LORENTINI, Giuseppe (a cura di), Documenti e storia del campo di concentramento di Casoli 1940-1944,
URL: <http://www.campocasoli.org/documenti>, indicare Busta n., Fascicolo n., [consultato il inserire data di consultazione].
[1] Cifra aggiornata il 02.03.2017. I fascicoli sono in totale 215 e riguardano soltanto quelli dell'Archivio storico del comune di Casoli. Le altre centinaia di documenti caricati sul portale non sono conteggiate in quella cifra.
1566-1965
registri 388, volumi 11, fascicoli 1396 (condizionati in 103 buste), fascicoli 9
sede: Municipio
“Sezione separata d’archivio” istituita con del. G. M. n.52 del 06.03.2000 (art. 30 D.P.R. n.1409/63).
Nel 1804 il Giustiniani così scriveva: “Casoli terra in Abruzzo Citra, in diocesi di Chieti, dalla quale città è distante miglia 8 e 14 dall’Adriatico. Dalla Maiella poi, non più che 6. E’ situata sopra di un monte, essendoci buon aria ed un ameno e ridente orizzonte”.(Giustiniani Lorenzo, Dizionario Geografico ragionato del Regno di Napoli, Napoli 1804).
L’antico agglomerato urbano, di impianto medievale circonda le mura del Palazzo ducale probabilmente costruito dagli Orsini intorno alla metà del sec. XV. Il territorio di Casoli, che nel 1453 apparteneva al contado di Manoppello, fu dato a Bartolomeo di Alviano per ribellione degli Orsini e nel 1514 fu concesso ai Colonna. Da questi ultimi Casoli passò in proprietà ai Carafa, a Pirro Antonio Crispano, ai Filarmino, ai D’Aquino nel 1797 e da questi, nel 1868, a Domenicantonio Di Benedetto. Il Palazzo ducale fu venduto, nel 1982, dai Masciantonio al Comune di Casoli.
Nel 1993 l’archivio comunale giaceva in un miserevole stato di abbandono e disordine che, solo in parte, fu sanato attraverso un intervento di sistemazione condotto da impiegati comunali.
Tra il 1999 e il 2001 si è provveduto a riordinare l’archivio che risultava ubicato in tre stanze nel piano seminterrato del palazzo municipale. Il materiale storico e di deposito coesisteva negli stessi spazi in stato di notevole disordine, in parte accatastato sul pavimento e lungo le pareti. Si è proceduto ad una sistematica separazione dell’archivio storico dal deposito, ad uno scarto sommario di gazzette e riviste e alla riorganizzazione complessiva della documentazione.
Nell’anno 2000 è stato redatto un inventario sommario organizzato in una prima sezione che descrive il carteggio amministrativo e in una seconda che descrive le serie dei registri. Per ogni livello descrittivo (fondo, serie, unità) sono stati indicati gli elementi fondamentali e definiti indispensabili, in particolare: denominazione o titolo, estremi cronologici, consistenza e contenuto.
L’archivio storico data agli inizi del secolo XX fino al 1960; della restante documentazione pre e post unitaria rimangono scarse testimonianze superstiti databili tra il XVII ed il XIX secolo. La ridotta consistenza della documentazione più antica è da attribuire a fattori di natura diversa: guerra, incendi dolosi, ma soprattutto traslochi d’archivio da una sede all’altra che hanno contribuito alla dispersione di carte preziose della municipalità casolana. Solo di recente, durante i lavori di riordino, sono venuti alla luce pochi ma significativi documenti, certamente quanto rimane di un consistente archivio pre e post unitario municipale andato ormai distrutto e disperso. Importante testimonianza, in tal senso, ci è data dalla pubblicazione del “Liber Decretorum Huius Universitatis Terre Casularum”, una raccolta di quaranta documenti di natura giuridico amministrativa redatti in forma di copie notarili, talvolta autenticate, dal 1546 al 1711 a cura dello studioso locale Nicola Fiorentino. E’ lo stesso Fiorentino a lamentare la totale assenza dei decreti originali dall’archivio comunale in passato “tenuto nel più deplorevole stato di abbandono”. Notizie sull’esistenza di materiale d’archivio conservato e raccolto da un collezionista privato sono evidenziate nella “Guida al centro antico e al territorio”, Ed. Tinari, 1992. Le relazioni delle visite ispettive compiute dalla Sovrintendenza Archivistica confermano le consistenti perdite di documenti di questo archivio. Sono stati, inoltre, rinvenuti atti di pertinenza statale, ossia quattro volumi di "Obligationes penes acta” della Corte baronale di Casoli, datati tra il 1688 e il 1805, ora confluiti nell’Archivio di Stato di Chieti.
Durante i lavori di riordinamento non sono stati rinvenuti i protocolli della corrispondenza. Nel carteggio amministrativo si segnala la presenza di circa 400 fascicoli personali di internati politici, ebrei e perseguitati dal regime, molti dei quali provenienti dal campo di concentramento di Corropoli (Te); infatti con la chiusura di quel campo, moltissimi internati vennero destinati al campo di concentramento di Casoli che funzionò fino al 1943.
1633-1794
Voll. 2
L’archivio storico è conservato in una stanza del seminterrato del palazzo municipale. Lo stato di conservazione delle carte presenti nel fondo è discreto.
Durante l’intervento di ordinamento si è provveduto alla rimozione di elastici e fermagli metallici, nonché di buste e camicie deteriorate.
La consultazione è autorizzata previa richiesta al Sindaco o dirigente di settore, secondo le normative vigenti. Presso la sede comunale è disponibile alla consultazione l’inventario cartaceo.
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Il 2 agosto 2017 il Senato ha definitivamente approvato la Legge annuale per il mercato e la concorrenza (n. 124/2017), che, tra le altre cose, modifica l’art. 108 del Codice dei Beni Culturali, sancendo la liberalizzazione delle riproduzioni digitali con mezzo proprio in biblioteche e archivi pubblici per finalità culturali (art. 1, c. 171).
A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (http://www.gazzettaufficiale.it/…/originario;jsessionid=yvp…), le nuove norme sono entrate direttamente in vigore martedì 29 agosto 2017. Si sottolinea inoltre che sarà consentito non solo effettuare liberamente riproduzioni di beni archivistici e bibliografici, ma che tali riproduzioni potranno essere altrettanto liberamente divulgate e condivise con qualsiasi mezzo per finalità diverse dal lucro, e dunque non solo per “ragioni di studio” o “personali” come avveniva sinora per gli scatti autorizzati con mezzo proprio. Per ulteriori informazioni si rimanda alla pagina facebook Fotografie libere per i Beni Culturali.
Per questo motivo è stata creata sul sito campocasoli.org una sottopagina dedicata ai documenti relativi al Campo di concentramento di Casoli provenienti dall'ACS di Roma, sotto la segnatura archivistica: "ACS, Ministero dell'Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, Divisione Affari Generali e Riservati, Massime, b. 118, fasc. 16, s.fasc. 2": DOCUMENTI ACS
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