In occasione della giornata antifascista di oggi 27 maggio, anche l’ANPI di Casoli ha organizzato un evento per dire “Basta con i fascismi”, nell’ambito di “Un'iniziativa unica nel suo genere che segna un ulteriore e importante passo in avanti della nostra Associazione sul fronte del contrasto giuridico, sociale e culturale ai fascismi", parole con le quali Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI, ha lanciato la Giornata antifascista che si è svolta in tutta Italia sabato 27 maggio. Come si legge sul sito nazionale dell’ANPI, si tratta di “una iniziativa che intende costruire nel Paese una diffusa coscienza nazionale sul problema dell'intensificarsi del fenomeno e della minaccia neofascista in Italia e nel mondo, dei razzismi, della xenofobia e sulla necessità, quindi, di una piena attuazione dei principi e dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza. In Italia, in particolare, assistiamo a sempre più diffuse manifestazioni di apologia del fascismo, come il recente raduno al Cimitero maggiore di Milano in onore dei repubblichini di Salò, che sembrano non avere adeguate risposte e attenzione da parte delle istituzioni e della politica. Ancora più grave è l'impatto sulle giovani generazioni delle dimostrazioni di forza e odio che imperversano in modo particolarmente preoccupante nel web: su Facebook, secondo l'inchiesta del quindicinale dell'ANPI sono 500 le pagine apologetiche del fascismo e del razzismo.”
Alle ore 15:30, davanti il Luogo della Memoria del Campo di Concentramento di Casoli (1940-1943), in Via G. Borrelli 14, la presidente dell’ANPI di Casoli, Piera Della Morgia e il sindaco Massimo Tiberini hanno depositato una coroncina di fiori di garofano e alloro come simbolo di Memoria e ricordo di quanti hanno sofferto in quel luogo. Una cerimonia che ha raccolto un piccolo pubblico attento e partecipativo. Un gesto simbolico contro tutte le barbarie, non solo passate, ma anche presenti e future. La presidente dell'Anpi di Casoli ha esordito ricordando l’importanza di difendere i valori della Resistenza e dell’antifascismo che sono le basi della nostra Costituzione. Un impegno che non deve essere solo simbolico e cerimoniale, ma deve essere partecipativo e quotidiano, che faccia leva sulla conoscenza della storia e lotti contro la mistificazione, la banalizzazione, il revisionismo ideologico.
Commuovente è stata la lettura di una delle tante lettere del Campo di Casoli, in modo particolare, quella di un internato che fu messo in carcere e isolato dagli altri internati politici "ex jugoslavi". Quelle parole, scritte con una mano tremante dal freddo di un 31 dicembre del 1942, rievocano la barbarie che il regime durante il ventennio perpetuò su numerosi civili accusati di essere anti-fascisti, stranieri, ebrei, indesiderabili.
La cerimonia è proseguita al Sacrario della Brigata Maiella di Taranta Peligna, dove hanno partecipato anche le classi quinte dell'Istituto Tecnico Economico e del Liceo Scientifico dell’Algeri Marino di Casoli, accompagnati dai loro insegnanti con la preside Costanza Cavaliere.
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