Nel cuore di Casoli (Chieti) rinasce Palazzo Tilli. L'edificio storico settecentesco, appartenuto alla famiglia Tilli e agli eredi fino al 2013, è stato rilevato e sottoposto ad un minuzioso intervento di restauro conservativo da parte dell'imprenditrice Antonella Allegrino.
Palazzo Tilli è uno dei gioielli del patrimonio artistico e architettonico abruzzese perché rappresenta un caso esemplare di costruzione arrivata integra fino ai nostri giorni. L'immobile è costituito da quattro piani con cantine, piano Cappella, primo e secondo piano, ambienti questi ultimi che vedono un susseguirsi di antichi saloni.
Le volte sono pregevolmente decorate da affreschi, raffiguranti scene allegoriche, scene di armi e di caccia, motivi floreali e motivi geometrici.
Il palazzo è stato recuperato attraverso un lungo ed importante lavoro di restauro, condotto nel pieno rispetto dell'originale, ponendo particolare attenzione alla scoperta e rivalutazione di quanto esistente e tenendo conto anche del vincolo delle Belle Arti a cui è sottoposto.
Oltre al valore artistico e architettonico, l'edificio ha un legame con pagine dolorose della storia più recente del Paese e della regione, poiché la cantina e la Palazzina di via Del Fiore sono state i "campi di concentramento" numero 2 e 3 di Casoli durante il periodo bellico del secondo conflitto mondiale.
La dependance, infatti, è stata di recente intitolata "Palazzina della Memoria" con la scopertura di una tarda in ricordo degli internati ebrei che, fra il 1940 e il 1943, sono stati confinati nella cittadina, prima di essere uccisi dai nazisti nei campi di sterminio.