COMUNICATO STAMPA 27.01.2021
(AGGIORNAMENTO CAUSA COVID 31.03.2021)
L'inaugurazione verrà rimandata a data da destinarsi
CASOLI. Verrà inaugurato ad aprile l’imponente monumento dedicato alla memoria degli internati nell’ex campo fascista di Casoli, uno dei 15 campi di concentramento abruzzesi allestiti dal regime fascista all’indomani dell’entrata in guerra nel giungo 1940. È un’operazione storicamente rigorosa e umanamente toccante che l’amministrazione comunale ha avviato grazie alla spinta del lavoro di ricerca storica dello studioso Giuseppe Lorentini.
“È necessario - afferma il sindaco Massimo Tiberini - che si faccia memoria degli internati civili stranieri, alcuni dei quali, in quanto ebrei, furono deportati ad Auschwitz, ed è impegno morale che si custodisca il loro ricordo come monito per le giovani generazioni e per tutti noi”. Grazie alla ricerca di Lorentini, ideatore, creatore e responsabile del centro di documentazione on line open access www.campocasoli.org, oggi si ha la possibilità di consultare oltre 4500 documenti conservati presso l’Archivio storico del Comune, che rappresenta un esempio di eccellenza di archivio digitale sia come strumento di consultazione a fini della ricerca storica, sia come vettore della conservazione e della trasmissione della memoria. Sull’onda del notevole interesse che l’iniziativa ha suscitato e con il pieno sostegno dell’Amministrazione Comunale è stata allestita la Piazza della Memoria. Infatti, il 27 gennaio 2018 il Comune di Casoli ha apposto una targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili “ebrei stranieri” (108), e degli internati politici “ex jugoslavi” (110), che tra gli anni 1940 e 1943 transitarono nel campo fascista di Casoli. Inoltre, è stata posizionata un’imponente iconografia che mostra i volti e alcuni documenti personali degli internati.
Grazie ad un importante finanziamento regionale, il Comune di Casoli potrà portare a termine i lavori di consolidamento del centro storico e del muraglione della Piazza della Memoria nella sua nuova veste monumentale di memoriale europeo. “Dopo aver consultato la documentazione, dimostratasi vera fonte di ispirazione, e dovendo intervenire in quell’area – dicono i progettisti, ing. Cristinziano Scutti e arch. Giuseppe Fortunato, ideatori dell'opera architettonica – ci è sembrato naturale rappresentare il passaggio in quei luoghi delle persone che hanno lasciato incisioni della loro memoria. Sulla piazza ci è parso opportuno quindi “rappresentare” la materia incisa, quale testimonianza degli importanti avvenimenti accaduti nel luogo: sopra allo zoccolo verticale del muro, nella parte inclinata a scarpa del muro, sarà realizzata una superficie incisa 218 volte. In particolare l’estesa superficie inclinata sarà suddivisa in due ordini sovrastanti: nell’ordine più in basso una superficie costituita da mattoni di laterizio posati con una rotazione rispetto al muro retrostante, individuano 108 incisioni verticali, mentre nell’ordine disposto più in alto una superficie di mattoni disposti con diversa rotazione e passo rispetto all’ordine sottostante, individuano 110 incisioni verticali. Questo il significato della disposizione dei mattoni e della loro illuminazione”. Un’idea originale che ha ricevuto lodevoli apprezzamenti dalla soprintendenza e dai tecnici comunali.
In tale occasione ci sarà anche la posa di sette pietre di inciampo (Stolpersteine) dell’artista tedesco Gunter Demnig, un’iniziativa congiunta degli istituti scolastici superiori "Algeri Marino" di Casoli e liceo classico “V. Emanuele II” di Lanciano, diretta dal prof. Luciano Biondi e promossa e sostenuta dall’amministrazione comunale. Nello specifico l'iniziativa intende ricordare 7 persone internate a Casoli (5 delle quali morte ad Auschwitz, una alla Risiera di San Sabba e una sola sopravvissuta a Bergen-Belsen). La messa in opera delle pietre d'inciampo nel tessuto urbanistico, con ovvie ripercussioni in quello sociale, permetterà a Casoli di entrare così a far parte del più grande monumento diffuso, mosaico di memorie europee.
Link comunicato ufficiale: https://www.comune.casoli.ch.it/web/2021/casoli-citta-della-memoria-27-gennaio-2021/
NB: I numeri "110 e 108" servono solo per indicare nel disegno del progetto i due ordini delle incisioni e non sono elementi di realizzazione.
Powerpoint della presentazione del progetto.
RELAZIONE SINTETICA
Il progetto prevede la realizzazione di una serie di pali paratia da realizzare ai piedi dell’esteso profilo murario esistente su Piazza della Memoria, su cui sarà realizzato un nuovo muro in cemento armato, in aderenza a quello esistente e tirantato nella parte retrostante.
Tale soluzione strutturale è stata completata da una soluzione architettonica che tenesse in debita considerazione i valori di contesto riscontrabili nell’area oggetto d’intervento.
Ultimo realizzato in ordine di tempo tra i muri esistenti di questa porzione urbana, come riscontrabile da documentazione fotografica storica, e oggetto di modifiche a causa di successive sistemazioni legate a diverse sistemazioni di differenti percorsi di collegamento tra il nucleo storico della città e le varie espansioni urbane alle quote più basse, il sistema murario prospettante su Piazza della Memoria risulta eterogeneo e privo di rilevanti profili architettonici, tenuto anche conto che attualmente un esteso strato di intonaco di cemento (ammalorato) copre le diverse murature sottostanti (come descritte al paragrafo precedente).
La configurazione attuale di Piazza della Memoria, inoltre, deriva da un riempimento effettuato ai piedi della parte ovest del muro (coprendo tra l’altro anche un altro muro ortogonale a quello oggetto d’intervento), che ha permesso di ottenere uno spazio unitario, seppure con diverse pendenze, capace di identificarsi come luogo urbano di connessione tra la città storica e le recenti espansioni. In tale scenario il muro acquista pertanto un importante valore urbano, con funzione di sfondo della piazza.
Tale luogo è stato denominato di recente Piazza della Memoria: dal 1940 al 1944, infatti, tre edifici siti sul margine est della piazza (l’ex municipio, le cantine di Palazzo Tilli, l’ex cinema sala da ballo di Palazzo Tilli) furono utilizzati come Campo di concentramento fascista di Casoli, per internare “elementi pericolosi” e “stranieri indesiderabili” perseguitati dallo stato fascista e internati in uno spazio di confino che il Ministero dell’Interno denominò appunto «campo di concentramento».
Nel campo di Casoli, per tutto il periodo suddetto furono internati in tutto 218 persone, di cui 108 “ebrei stranieri” nella prima fase dal 9 luglio 1940 al 3 maggio 1942, e 110 ex jugoslavi nella seconda fase fino al febbraio 1944.
Di recente l'amministrazione comunale ha promosso una serie di attività finalizzate alla conoscenza dei tragici fatti di quegli anni, tra cui anche la titolazione della piazza, nonché la sistemazione di alcuni spazi della stessa con allestimenti al fine di favorire la cultura della memoria.
Il progetto architettonico pertanto non può prescindere dal riconoscimento dei valori urbani e dei valori storici del luogo.
Sulla piazza quindi sarà realizzato un muro in cemento armato di consolidamento del versante, pari all’altezza del muro esistente, che nella parte alta ne segue il profilo a scarpa, mentre nella parte bassa si realizzerà un profilo verticale al fine di evitare l’eccessivo allungamento del piede della scarpa stessa del muro, che andrebbe ad invadere le sezioni stradali in punti particolari già di dimensioni ridotte, tipico dei centri storici.
Attraverso l’elaborazione architettonica del paramento strutturale consolidante del versante, ci è parso opportuno “rappresentare” la materia incisa, quale testimonianza degli importanti avvenimenti accaduti nel luogo: sopra allo zoccolo verticale del muro, nella parte inclinata a scarpa del muro, sarà realizzata una superficie incisa 218 volte.
In particolare l’estesa superficie inclinata sarà suddivisa in due ordini sovrastanti: nell’ordine più in basso una superficie costituita da mattoni di laterizio posati con una rotazione rispetto al muro retrostante, individuano 108 incisioni verticali, mentre nell’ordine disposto più in alto una superficie di mattoni disposti con diversa rotazione e passo rispetto all’ordine sottostante, individuano 110 incisioni verticali.
Tale superficie realizzata attraverso mattoni di laterizio, ottenuti dalla trasformazione del materiale “della nostra terra” (l’argilla), intende restituire un legame con il luogo in maniera esplicita, senza troppe mediazioni. In tal modo di conseguenza si instaura in maniera altrettanto diretta un rapporto con gli elementi architettonici di rilievo e meglio conservati del contesto: si pensi ai ricorsi in doppio filare di mattoni tendenti al rosso della muratura adiacente verso est, e al muretto soprastante al muro esistente che funge da parapetto su via Borrelli, realizzato con mattoni disposti a correre chiusi in sommità da spessa copertina in cemento.
Se con il materiale, il colore e la finitura del suddetto parapetto c’è una più evidente continuità, il riaffiorare della orizzontalità dei ricorsi di mattoni rossi sulla nuova superficie muraria tramite pieghe, aggetti e cambi di materiale, esprime il rapporto in modo più sottile e minimale.
Al fine di ridurre ulteriormente l’eccessiva eterogeneità del sistema murario tra via Borrelli e Piazza della Memoria, principalmente tra la parte verso ovest e quella più ampia verso est, si prevedono elementi di continuità tra le due parti stesse: le parti basamentali in c.a. del muro est, lavorate con finitura a intonaco fratazzato tipo raso-sasso, trovano prosecuzione nella parete ovest; inoltre, anche per le parti sommitali (per i parapetti di via Borrelli, che attualmente risultano diversi: uno in ferro, l’altro come detto in mattoni), si provvederà ad una più chiara continuità tramite la rimozione del citato parapetto in ferro e la prosecuzione del parapetto in muratura di mattoni.
Prospetto architettonico
Dimensioni: 52 m lunghezza; 8,5 m altezza.
NB: I numeri "110 e 108"servono solo per indicare nel disegno i due ordini delle incisioni e non sono elementi di realizzazione.
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218 è stato il numero di persone internate nel campo di concentramento fascista di Casoli
218 è il numero di incisioni sul muro
In particolare l’estesa superficie è suddivisa in due ordini sovrastanti:
nell’ordine più in basso una superficie costituita da mattoni in laterizio posati con una rotazione rispetto al muro retrostante, individuano 108 incisioni verticali, a memoria dei 108 “ebrei stranieri”* internati nel campo nella prima fase dal 9 luglio 1940 al maggio 1942,
mentre nell’ordine disposto più in alto una superficie di mattoni disposti con diversa rotazione e passo rispetto all’ordine sottostante, individuano 110 incisioni verticali, a memoria dei 110 “internati politici”*, per la maggior parte “ex jugoslavi”*, internati nel campo nella seconda fase, dal 5 maggio 1942 al 2 febbraio 1944, data dell’ultima attestazione della presenza di internati del disciolto campo (cesura dell’8 settembre 1943).
*terminologia usata dal regime fascista.
Dettagli
NB: I numeri "110 e 108" servono solo per indicare nel disegno i due ordini delle incisioni e non sono elementi di realizzazione.
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arch. Giuseppe Fortunato
giuseppe@3piu1studio.it
Particolare pavimentazione in sanpietrini
(con 3 proposte di posa delle Stolpersteine)
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Rendering esemplificativo di illuminotecnica a cura di Agenzia Marozzi - Simes S.p.A
NB: Le immagini sono puramente indicative e non definitive della realizzazione.
Il presente elaborato grafico, quale elaborazione creativa, è frutto del lavoro di progettisti Simes S.p.A. o delle persone, per conto di Simes S.p.A. Le caratteristiche e/o fotografie degli articoli illustrati non sono impegnativi; la casa produttrice si riserva la facoltà di modificarle in qualsiasi momento senza alcun preavviso.
Cantiere dei lavori in corso 19.01.2021
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