È con l’appuntamento di venerdì 25 ottobre a Pescara dalle ore 17:00 che riparte il giro di presentazioni del libro recentemente pubblicato dall’editore Ombre corte di Verona dal titolo “L’ozio coatto. Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)” di Giuseppe Lorentini, responsabile e curatore del Centro di documentazione on line campocasoli.org.
L’evento, fortemente voluto e organizzato dall’ANPI Comitato Provinciale di Pescara con il patrocinio della Provincia di Pescara e della Fondazione Brigata Maiella, avrà luogo nella splendida e prestigiosa Sala figlia di Iorio in Piazza Italia. Sarà l’occasione per discutere insieme all’autore con la partecipazione di relatori esperti come Matteo Stefanori, Giuseppe Perri e Nicola Palombaro sull’internamento civile fascista, che interessò molto da vicino l'Abruzzo: i campi di concentramento in regione, infatti, furono ben 15 su un totale di 48 nell'intera penisola e 63 furono le “località di internamento libero” che il regime fascista-monarchico istituì durante la Seconda guerra mondiale tra il 1940 ed il 1943. Città Sant'Angelo, Casoli, Chieti, Istonio Marina (oggi Vasto), Lama dei Peligni, Lanciano, Tollo, Civitella del Tronto, Corropoli, Isola del Gran Sasso, Nereto, Notaresco, Tortoreto alto, Tortoreto stazione (oggi Alba Adriatica), Tossicìa furono le località individuate per la reclusione di ebrei, zingari, oppositori politici, sudditi nemici.
Nonostante questa diffusa presenza sul territorio, è soltanto da poco più di una ventina d’anni che il dato storico dell’esistenza di campi di concentramento fascisti per l’internamento civile è diventato oggetto di approfondimento storiografico, benché i luoghi e le biografie degli internati che vi furono relegati siano ancora avvolti nell’oblio. Basti pensare che il libro L’internata numero 6 scritto da Maria Eisenstein, ebrea straniera internata nel campo femminile di Lanciano, pubblicato già nel 1944 a guerra non ancora conclusa, è rimasto introvabile e dimenticato per cinquant’anni fino alla ristampa avvenuta del 1994. Proprio per questo, domenica 27 ottobre alle ore 17:00 seguirà un’altra presentazione a Lanciano presso la Sala di Conversazione organizzata da Santino Spinelli in nome dell’UCRI, L’Unione delle Comunità Romanès Italia, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Lanciano. È grazie all’instancabile impegno civile di Santino Spinelli, esponente illustre della cultura e musica romanì, che a Lanciano nel Parco delle Memorie è stato inaugurato il 5 ottobre dello scorso anno l’importante monumento – il secondo dopo quello di Berlino – che ricorda il Samudaripen, ovvero “l’olocausto” dei rom e sinti. Una battaglia che Santino porta avanti per veder riconosciuto lo sterminio dei rom e sinti nelle celebrazioni del “Giorno della Memoria”. Discriminazioni razziali e internamento fascista saranno i temi affrontati dagli ospiti relatori Manuele Gianfrancesco, Gianni Orecchioni e Pietro Verratti, moderati da Cecilia Di Paolo. Icks Borea leggerà alcuni brani tratti dal libro L’ozio coatto.
Per finire, lunedì 28 ottobre, alle ore 17:00, sarà la volta di Sulmona. La presentazione del libro è organizzata dall’Associazione culturale “Il Sentiero della Libertà” con il patrocinio dell’ANPI sez. Valle Peligna e la Sezione Archivio di Stato di Sulmona. A parlane con l’autore saranno Mario Setta, Mario Giulio Salzano con la conduzione di Maria Rosaria La Morgia. Si parlerà delle storie di Sulmona e di Casoli nei due diversi campi di concentramento. Quelle degli alleati anglo-americani prigionieri nel campo 78 di Fonte d'Amore, nel primo e quelle degli internati ebrei e slavi nell'altro. Insomma un viaggio sul sentiero della libertà e della conoscenza della storia che ha caratterizzato il “Secolo Breve” anche in Abruzzo.
Scrivi commento